Page 16 - FORRA DI PESCHIO ROSSO
P. 16
L’affaccio sul baratro è allo stesso tempo impressionante e pericolosissimo, e da tale
estremo, angusto balcone nulla si può percepire se non il cupo e forte rimbombare dell’acqua
che precipita nelle viscere della forra. È questo l’ultimo salto raggiungibile discendendo il
torrente ed è il salto più
spaventoso che la Rava fa per poi
inabissarsi, proprio in
corrispondenza del sovrastante
Peschio Rosso, nella parte più
profonda, stretta, buia, misteriosa
e attraente della forra. Riapparirà,
trecento metri a valle, in quello che
viene chiamato “ultimo salto”
(classificato come “decimo” nella
“scheda tecnica” redatta dal
Gruppo Speleologico del Matese, di
Piedimonte Matese, che per primo,
nel novembre 1992, né effettuò la discesa).
Per la descrizione dell’impercorribile tratto tra la Tonza delle sette lignole e il cosiddetto
“ultimo salto” (decimo) si rimanda al racconto dei pochi, appassionati di speleologia e di
16