Page 4 - FORRA DI PESCHIO ROSSO
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La forra, con pareti a strapiombo e salti mozzafiato, è stata scavata dal torrente Rava,
l’antico “Saba”, così riportato in una pergamena del 965 a segnare il confine fra le diocesi di
Isernia e di Alife.
Il torrente Rava nasce a circa mille metri di altezza, appena sopra Gallo Matese, nella
località “Il mulino”, posta a valle dell’incantevole pianoro dolinico di Campo Figliolo. Riceve le
acque anche da altri due torrenti che nascono ai piedi della Preùcia, la montagna di Gallo: uno
dalla sorgente di Capolemandre, l’altro dalla Fontana dei canali. Il corso d’acqua che parte dal
Mulino, con una buona portata, risulta oggi quasi interamente deviato nel lago artificiale di
Gallo, costruito negli anni Sessanta per alimentare la centrale idroelettrica di Capriati a
Volturno. L’acqua che rimane a defluire nel torrente Rava e quindi nella forra di Peschio Rosso,
in sostanza, è ora solo quella che arriva dalle due sorgenti della Preùcia.
Calcolare il dislivello complessivo della forra non è semplice. Sulla Carta Tecnica
Regionale al 5˙000, per le sole pareti del Peschio Rosso, è possibile leggere il dislivello di circa
trecento metri. A tale misurazione, già eccezionale, vanno aggiunti gli ulteriori altissimi
dislivelli dei tanti “salti” che il corso d’acqua – come poi vedremo – fa nella strettissima gola.
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