Page 3 - FORRA DI PESCHIO ROSSO
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Scrive Michele Tuono in La Valle perduta. Note di topografia storica sui confini tra le
diocesi di Isernia e di Alife nel 985, a proposito del nome “Peschio Rosso”:
è l'evanescente trasposizione dell'assai più temibile dialettale “Pieschie rusce”, che l'ortografia
non potrà mai rendere in tutte le sue primitive risonanze, né la cartografia in tutto il suo orrore
di pareti rosse, sospese sul nulla, e perforate da nidi di rapaci.
L’imponenza di questo bastione roccioso, al quale la presenza di limonite conferisce le
tipiche tonalità del rosso, è davvero impressionante. Il Peschio Rosso si staglia maestoso sulla
profonda forra che lo separa dai colli Falascosa e Torricella, a rappresentare quasi l’estremo
baluardo del massiccio del Matese sulla sottostante piana del Volturno.
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